Diario di bordo 10 -18 luglio 2015 20 Luglio 2015 – Posted in: Diario di Bordo – Tags: , , , , , ,

Diario di bordo dal 10 al 18 luglio

Arrivo a Procida verso le 21 dell’8 Luglio, dopo una giornata davvero intensa. Ad accogliermi in banchina il grandissimo Paolo, comandante del Glencora.
Due chiacchiere in libertà, birretta e poi diretti alla Corricella dove è ormeggiata Oxygene.

Dopo una notte riposante, mi sveglio di buon ora ed inizio a lavorare sempre con l’aiuto del mio amico. Da domani farò insieme ad Oxygene più di 2.500 miglia in due mesi, dobbiamo essere pronti, nulla deve essere lasciato al caso.
Prima cosa tagliando motore. Girante, filtri, olio, tutto bene. Metto in moto, ma mi dimentico di spurgare! Cretino. Il motore si spenge, scendo in sala macchine ed inizio a pompare il gasolio nel prefiltro e nel filtro. Metto in moto tutto bene, lo lascio girare una mezz’ora, mentre controllo l’attrezzatura di coperta. La giornata passa tutta nel controllare, verificare, ingrassare.

Il giorno dopo, iniziano ad arrivare i ragazzi, prima Umberto e Patti, poi Ivo. Sistemano la loro roba a bordo e poi di corsa a fare cambusa e gasolio.
Tutto questo, grazie a Paolo che mi presta una seicento, agile tra le strettissime vie di Procida, che ci porta prima a Chiaiolella, poi dal benzinaio ed infine di nuovo in barca, non senza penare per il parcheggio!
Siamo ponti a partire, accendo il motore, molliamo gli ormeggi, appena uscito dall’imboccatura del piccolo porticciolo peschiero, il motore si spenge!
Non c’è un attimo da perdere (Umbi libera la frizione del verricello e getta l’ancora…25 metri!!!) l’ancora scende veloce, la barca stende la catena con il suo abbrivo, poi si ferma, tutto bene. Nel frattempo esce per caso Paolo con il gommone, insieme a Maurizio, marinaio formidabile, salgono a bordo e mi aiutano.
La diagnosi è sicura, non abbiamo spurgato bene, c’è aria negli iniettori, dobbiamo allentare il dado sul primo e far uscire aria. Lo facciamo, ma lo svitiamo tutto!
Accendiamo il motore che arranca, arranca e arranca, ma alla fine riparte, il gasolio inizia ad uscire dal dado, sembra tutto risolto, ma non riusciamo a richiudere il dado, la canula lo spinge fuori dalla filettatura.
Dopo un’ora abbondante piegati nel vano motore, chiedo a Paolo di trainarci dentro, cosi da stare in sicurezza, al mattino seguente, di buon ora e a mente fresca, avrei riprovato.

Così è stato e alle 11:30 del 10 Luglio, Oxygene salpa da Procida con il motore a giri alti con rotta 154*
Nonostante il meteo ci dia un po’ di vento al traverso, non si alza un alito.

In compenso, Ivo, grande pescatore, butta in acqua lenza ed amo e tira su dopo mezz’ora un tonnetto da due kili che ci cucina al carpaccio e ai ferri la sera.
Quando finalmente alle tre di notte riusciamo a spengere il motore, ci godiamo una notte buia di una luna calante, sotto un cielo stellato e una brezza sostenuta da ponente.

11 Luglio ore 08:30
Arriviamo a Stromboli davanti a Ficogrande. Due anni prima avevo fatto base qui alla boa, gestita dai ragazzi di SabbiaNera.

Rimango sbalordito nel vedere che il campo boe non c’è più! Getto il ferro poi mi butto a verificare e quello che trovo è davvero sconfortante!
Tutti i corpi morti ed i blocchi, abbandonati, a distanza chiaramente ravvicinata e per un larghissimo tratto di costa.
Risalgo su incazzato e sconfortato di questa ennesima prova di un’Italia mediocre, arruffona ed incapace! Il campo boe era gestito bene, sicuramente faceva guadagnare tanto ed offriva una sicurezza al diportista su un’isola senza approdi sicuri.
Io dico solo una cosa, le avete volute togliere? Allora bonificate anche sotto perché lasciando blocchi di cemento, catenarie e cime, avete reso pericoloso l’unico buon ancoraggio di Stromboli.
La nostra ancora era perfettamente posta proprio tra due corpi morti, cosa che già mi faceva presagire le difficoltà nel salpare.
Dopo esserci rilassati durante il giorno a suon di granite e arancini, decidiamo di salpare a mezzanotte per prendere “la scendente” alle 08:01 del 12 luglio. Fornisco delle indicazioni a Umberto per recuperare la catena senza farla andare in tensione, così da evitare che fosse trascinata su una catenaria.
Nonostante questo, l’ancora s’incaglia! È notte, provo tutte le tecniche possibili, ma niente. Mi prende lo sconforto, infatti, la prossima marea favorevole nello stretto è alle 17, significa perdere tutto il giorno.
Se solo avessi una torcia subacquea! Umberto invece non si scoraggia, vede passare due con il tender e gridando forte, gli chiede una torcia. Ce l’hanno!!
Indosso la muta e scendo. L’acqua è nera nera, qualche medusa in giro, vado a vedere cosa è successo…la marra si è bloccata sotto il blocco di cemento.
Do indicazioni in coperta, non è facile, scendere a liberarla non è possibile senza pesi.
Dopo un’ora abbondante, finalmente riusciamo a liberare l’ancora, risalgo a bordo molto stanco, ringraziamo con due birre gli amici velisti e via, rotta su Capo Peloro, dove contiamo di arrivare per le 08:00

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12 Luglio ore 07:00
La vista dello Stretto di Messina è sempre un grande spettacolo, ma quando ci arrivi all’alba con vento teso e corrente favorevole, allora è pura goduria per il velista.
Le tracce della corrente scendente iniziano a delinearsi, il mare crea delle linee nette di increspature bianche. I famosi garofali, vortici innocui ma spaventosi così ben narrati da Omero, si stendono sul mare, mentre la corrente ci spinge a otto nodi verso lo Ionio.

Il vento monta, il cielo riflette i suoi colori sulle fiancate delle numerose navi mercantili in fila indiana e Oxygene vola verso Capo Spartivento e poi ancora più a Nord.
Superiamo Punta Stilo verso le 23:00, entriamo così nel famoso Golfo di Squillace. Il vento si incanala tra le montagne e scende verso il mare con una forza poderosa, sopra un mare inizialmente piatto e poi sempre più grosso.
Oxygene è preparata ed il suo equipaggio si comporta bene. Anticipiamo sempre i rinforzi di vento, riducendo la velatura, fino a togliere totalmente la randa e navigare con il solo Yankee sotto un maestrale forza 5. Con questo assetto, voliamo a 7,5 nodi in rotta perfetta. Superato Capo Rizzuto, tutto si ferma, il mare diventa una tavola, il vento sparisce lasciando il posto ad un caldo torrido da cui ci proteggiamo stendendo teli, asciugamani e magliette!
Arriviamo a Santa Maria di Leuca intorno alle 17:00, cime a terra, il motore tace, primi passi in banchina dopo 48 ore di mare.
Il clima a bordo è di soddisfazione e relax, decidiamo di festeggiare con una cena sontuosa al Café du Mar, specialità pesce crudo! Tornati in barca, neanche il tempo di salutarci, che tutti crolliamo in un sonno ristoratore!

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13-15 Luglio
Passiamo questi giorni a goderci la costa salentina e soprattutto il vento da Nord, costante e sostenuto che ci consente di veleggiare alla grande, senza risparmio di vele ed energie.
16 Luglio
Dopo i controlli di rito, partiamo all’alba alla volta di Brindisi. Da subito ci accorgiamo che il meteo ha fallato l’ennesima previsione. Niente scirocco, ancora tramontana sui 20-25 kts. “signori…oggi il nostro motore resterà a riposo, risaliremo il vento bordeggiando, espugneremo il Canale d’Otranto e guadagneremo Brindisi!” mai parole furono così festeggiate, tutti alle manovre gagliardi e motivati, Oxygene corre di bolina strettissima a sette nodi, sfrutta il suo lato buono fino a pochi metri dalla costa, per poi virare e mettersi sul bordo piatto che la porta in alto mare.
Così per sei ore, fino a Frassanito, poi il vento crolla e da li in poi Oxygene procede a motore, fino a varcare l’imponente porto di Brindisi alle ore 20:00.

17Luglio
Oggi è dedicato alla pulizia finale. Per molti che non hanno mai partecipato ai corsi di Oxygene, le pulizie sono una cosa semplice, da sbrigare in poco tempo…ma qui non è così. Imparare a  gestire una barca, vuol dire innanzitutto averne cura ed una barca pulita a fondo è una barca sicura.
Gli allievi che hanno avuto la fortuna di imparare su Oxygene, devono avere la premura di lasciarla linda e pinta per gli allievi che verranno dopo di loro.
E la mia ciurma non ha bisogno di stimoli, si rimboccano le mani e cominciano.
Fuori tutti i cuscini, sbattere, passare con una pezza umida e poi lasciare al sole; via tutti i paioli, pulirli e nel frattempo asciugare e pulire tutta la sentina; disinfettare il bagno, sgrassare la cucina e poi chiudere tutta la barca e pulire il ponte, lo specchio di poppa e l’attrezzatura.

Dopo quattro ore di duro lavoro, Oxygene risplende sotto il sole salentino, pronta per i suoi nuovi allievi, questa volta una ciurma tutta al femminile!!!
Buon vento,
Tommaso